Pubblicazione su: oli essenziali, PEFS e Adiposità Localizzate
Efficacia di un nuovo preparato fitoterapico nel trattamento della pannicolopatia edemato fibrosclerotica e delle adiposità localizzate
Gianluigi BERTUZZI1, Vincenzo MELIS1, Elio PINCHERA1, Arrigo MARZOLA2, Paola ANGELINI3
1 Master in Medicina Estetica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” . A.I.M.E. Associazione Italiana di Medicina Estetica.
2 Master in Medicina Estetica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
3 Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali e Zootecniche, Università degli Studi di Perugia, Borgo XX Giugno, 74 – 06100 Perugia.
Riassunto
La pannicolopatia edemato fibrosclerotica (P.E.F.S.) consiste in una isto-angiopatia caratterizzata da alterazioni del microcircolo che finiscono per produrre danni a catena anche a livello del tessuto adiposo. Nello stesso soggetto già affetto da P.E.F.S. possono anche essere presenti adiposità localizzate (A.L.). Sostanze che inibiscono l’adipogenesi e incrementano la termogenesi appaiono essere di primaria importanza nel trattamento della P.E.F.S. e delle A.L., così come le sostanze che tendono a migliorare la microcircolazione e la sintesi del collagene. Alcuni ormoni stimolano la lipogenesi ed altri la inibiscono; le catecolamine stimolano la lipolisi attraverso l’attivazione dell’adenil-ciclasi. Comunque, sembra che la via più efficace per rimuovere il grasso dagli adipociti sia l’incremento delle proteine disaccoppianti e la “combustione” del grasso localizzato (termogenesi).
L’inalazione o l’applicazione topica degli oli essenziali di pepe nero, dragoncello, finocchio e bergamotto incrementano l’attività neuronale simpatica di circa 2,5 volte. Hariya et al. (2003) hanno proposto la teoria delle UCP in cui l’inalazione di un determinato aroma stimola la secrezione di noradrenalina la quale agisce sia sulla lipolisi che sulla termogenesi, stimolando la “combustione” dei grassi prodotti localmente. In questo articolo è riportato un esperimento avente lo scopo di valutare clinicamente e strumentalmente l’effetto di un preparato fitoterapico nel trattamento della P.E.F.S.e delle A.L.
Parole chiave: Pannicolopatia edemato fibrosclerotica (P.E.F.S.); Adiposità localizzate (A.L.); oli essenziali, olio di enotera, olio di borragine, olio di vinaccioli, estratto di Melilotus officinalis.
Abstract
Efficacy of a phytotherapic formulation in the treatment of the oedemateous fibrosclerotic panniculopathy and local adiposity - Oedemateous fibrosclerotic panniculopathy (E.F.P.) is currently considered an histo-angiopathy with micro-circulatory disorder that causes alterations and structural changes in subcutaneous adipose tissue. In the same patients the local adiposity (L.A.) frequent occurrence. Reducing adipogenesis and increasing thermogenesis appear to be primary routes and also improving the microcirculation and collagen synthesis. Several hormones stimulate lipogenesis but it is decreased by others; catecholamines stimulate lipolysis through the activation of adenyl cyclase. However, the most efficient route to adipocyte fat removal would be to increase the levels of mitochondrial uncoupling proteins and ‘burn’ the fat locally (thermogenesis).
Inhalation or topical application of essential oils such as pepper, estragon, fennel or grape-fruit oils increase sympathetic neural activity by up to 2.5-fold. Hariya et al. (2003) proposed the UCP theory in which inhalation of an appropriate odorant stimulates the secretion of noradrenaline which acts to both lipolysis and thermogenesis to ‘burn’ the locally produced fat.
In this paper are reported a trial aimed at evaluating clinically and instrumentally the effects of a phytotherapic formulations in the treatment of E.F.P. and L.A. compared with a placebo.
Key word: Oedemateous fibrosclerotic panniculopathy (E.F.P.), local adiposity (L.A.), essential oils, evening primrose oil, borage seed oil, grape-seed oil, Melilotus officinalis extract.
INTRODUZIONE
La definizione di pannicolopatia edemato fibrosclerotica (P.E.F.S.) è stata coniata da S.B. Curri ( 1990) dopo un lungo e attento studio ultrastrutturale del tessuto sottocutaneo (modificazioni del microcircolo e del tessuto connettivo). Si tratta di una isto-angiopatia dove il primum movens è rappresentato da alterazioni del microcircolo che finiscono per produrre danni a catena anche a livello del tessuto adiposo. In realtà recenti studi con risonanza magnetica, mettono in evidenza come il tessuto adiposo interessato da tale affezione subisca delle profonde modificazioni forse addirittura contemporaneamente al danno vascolare, il che suggerisce di proporre un termine forse ancora più indicato: Adipocitosi.
Sulla base degli studi di Curri (1990, 1991, 1993) è stato possibile distinguere 4 stadi evolutivi della P.E.F.S. ed in particolare:
1° stadio = edema
* Edema e lipoedema
* Dissociazione adipocitaria
* Ectasie capillaro-venulari
* Microaneurismi
* Stasi microcircolatoria
2° stadio = sclerosi
* Manifestazioni abiotrofico-regressive degli adipociti
* Microangiopatia cutanea ed ipodermica
* Dilatazione massiva dei microvasi e delle venule
* Sclerosi dei dispositivi di blocco
* Ipossidazione distrettuale
* Microemorragie
3° stadio = fibrosi e fibrosclerosi con micronoduli
* Dissociazione e rarefazione adipocitaria
* Incapsulamento degli adipociti degenerati in MICRONODULI
* Scompaginamento del confine dermo-epidermico
* Iniziale sclerosi del connettivo dermico
* Massive ectasie capillaro-venulari
* Microaneurismi e microemorragie diffuse
4° stadio = epatizzazione e sovvertimento strutturale con macronoduli.
* Scomparsa della tipica lobulazione adipocitaria
* MACRONODULI incapsulati da tralci connettivali
* Liposclerosi diffusa
* Microvaricosità venulo-venose
* Diffusa stasi microcircolatoria
ESAME OBIETTIVO DELLA P.E.F.S.
1° STADIO
* Aumento della pastosità cutanea
* Riduzione dell’elasticità
* Aumento della plicabilità
* Ipotermia distrettuale
* Pinch test negativo
2° STADIO
* Accentuazione di tutte le caratteristiche del 1° stadio
* Pinch test negativo
3° STADIO
* Pelle a “buccia d’arancia”
* Fine-granulia dei piani profondi alla palpazione
* Elasticità ridotta con aree di flaccidità cutanea
* Pinch test talvolta positivo
4° STADIO
* Cute a “trapunta”
* Pallore zonale
* Flaccidità
* Abnorme plicabilità
* Pinch test positivo
Oltre ad un attento esame obiettivo è possibile distinguere i quattro stadi dapprima con un'indagine utile come screening di base, ma alquanto imprecisa (termografia da contatto) e poi con ecografia dei tessuti molli attraverso la quale distinguere i diversi aspetti del sottocutaneo. Utile e preciso invece risulta un’analisi con videocapillaroscopia per mettere in evidenza gli aspetti del microcircolo.
L’azione terapeutica risulta più evidente soprattutto nei primi due stadi (completamente reversibili); lo è invece in maniera minore nel III e IV (in parte irreversibili). Come già detto la componente adiposa nella P.E.F.S. risulta spesso alterata; inoltre non infrequentemente, adiposità localizzate (A.L.) possono essere presenti nello stesso soggetto già affetto da P.E.F.S.
Quindi, sostanze che possono inibire l’ adipogenesi e incrementare la termogenesi appaiono essere di primaria importanza nel trattamento della P.E.F.S., così come le sostanze che tendono a migliorare la microcircolazione e la sintesi del collagene.
Le proteine disaccoppianti (UCPn) sono presenti nei mitocondri di tutte le cellule ed hanno la capacità di dissipare il gradiente protonico mitocondriale generato dalla catena respiratoria. Alcuni studi realizzati su animali transgenici hanno evidenziato che grazie all’espressione di queste proteine la massa di tessuto adiposo era molto ridotta (Rawlings, 2006), così come la loro espressione nel tessuto adiposo umano sembra ridurre la presenza della PEFS. A tale riguardo Hariya et al. (2003) hanno proposto la teoria UCP in cui l’inalazione di appropriate fragranze (bergamotto, estragone, finocchio, pepe), incrementando l’attività neuronale di circa 2,5 volte, stimolano la secrezione di noradrenalina che, in sinergia con il percutaneo assorbimento di caffeina, determina un incremento dei livelli di UCP-3 nel tessuto adiposo bianco sottocutaneo e quindi una inibizione della lipogenesi e un incremanto della termogenesi, con riduzione dei grassi localmente prodotti.
Molti sono gli estratti vegetali utilizzati nel trattamento della P.E.F.S. al fine di migliorare la microcircolazione periferica e il drenaggio linfatico. Uno dei più studiati è l’estratto secco di Melilotus officinalis con azione anti-edema dovuta alle cumarine e ai flavonoidi che riescono a ridurre la stasi venosa e linfatica (Rawlings, 2006).
Recentemente sono anche state impiegate diverse sostanze come l’ idrossicitrato, il gallato di epigallocatechine e l’acido linoleico coniugato (CLA = conjugated linoleic acid) per la loro azione accertata nel miglioramento della pelle (Lis-Balchin, 1999).
In questo articolo è stato riportato uno studio a doppio cieco, realizzato allo scopo di valutare clinicamente e strumentalmente gli effetti dell’applicazione topica di un nuovo preparato fitoterapico nel trattamento della P.E.F.S. e A.L., in confronto con il placebo.
MATERIALI E METODI
Singoli componenti del preparato fitoterapico (Tab. 1):
Oli essenziali – Gli oli essenziali di dragoncello (Artemisia dracunculus L.), finocchio (Foeniculum vulgare Mill.), limone (Citrus limon Osbeck) e pepe nero (Piper nigrum L.) sono stati ottenuti per idrodistillazione delle parti aeree (dragoncello) e dei frutti (pepe nero, limone e finocchio).L’analisi qualitativa e quantitativa degli oli è stata realizzata mediante gas-cromatografia (GC). Le condizioni di analisi seguite con apparecchio gas-cromatografico Hewlett-Packrd 5890 sono le seguenti: detector H-P5970; iniettore Splitt/Splittes: volume iniettato = 1µl; colonna di carbowax 20 M (lunga 30 cm, con diametro di 0,25 mm); gas di trasporto: elio; flusso: 1 ml/min; temperatura dell’iniettore e del detector: 230° C; temperatura programmata: 40-220° C al min., poi isoterma a 220° C per 10 min.
I diversi costituenti sono stati identificati per confronto “spettro di massa/tempo di ritenzione” (GC – MS = Gas Chromatography – mass spectrometry), secondo i dati pubblicati in letteratura. I risultati sono riportati nelle Tabb. 2-5.
Altri componenti - Estratto secco di Melilotus officinalis (L.) Pallas, titolato in cumarine totali min. 20%, ottenuto secondo il metodo di Martino et al. (2006); olio di Borragine (Borago officinalis L.) e olio di Enotera (Oenothera biennis L.) estratti secondo il metodo IUPAC 1.122 (Christie W.W., 1999), olio di vinaccioli (Vitis vinifera L.) estratto secondo il metodo di Ahn et al. (2002).
Lo studio è stato condotto presso “l’Ambulatorio di Medicina Estetica dell’Ospedale Israelitico di Roma”. Un gruppo di 76 donne, di età compresa tra 18 e 50 anni (media 31,6), con P.E.F.S. e A.L. da almeno due anni, sono state valutate nel periodo da marzo a maggio 2006. I criteri di inclusione sono stati: presenza di P.E.F.S. al II, III o IV stadio; A.L. a livello trocanterico e sotto-trocanterico, età compresa tra 18 e 50 anni e interesse a partecipare all’esperimento. I criteri di esclusione sono stati: BMI superiore a 30, un eventuale calo ponderale superiore al 10% del peso iniziale, varicosità tronculari e reticolari, flebolinfedema, linfedema sistemico (test di Stemmer positivo), insufficienza venosa cronica (diagnosi clinica e strumentale), post-liposuzione, altri trattamenti anti-P.E.F.S. in corso o negli ultimi 30 giorni prima di iniziare lo studio, menopausa e premenopausa, pazienti affetti da iniziali o evidenti patologie in corso.
I pazienti sono stati suddivisi in modo randomizzato in due gruppi: il gruppo A (50 pazienti), ha ricevuto il preparato anti-P.E.F.S. contenente i principi attivi e il gruppo B (26 pazienti), ha ricevuto un placebo.
A ciascun paziente è stato dato un flacone contenente 200 ml di preparato oleoso anti-P.E.F.S. o 200 ml di placebo. I pazienti sono stati istruiti ad applicare l’olio dal ginocchio alle natiche, ogni giorno alla stessa ora.
Immediatamente dopo l’applicazione del preparato, ai pazienti sono stati fatti indossare degli shorts in neoprene della giusta misura, ogni giorno per almeno 6 ore, l’ideale era durante il riposo notturno (Rao et al., 2005).
I pazienti non erano a conoscenza del contenuto delle formulazioni, se contenenti principi attivi o placebo. Essi hanno ricevuto contenitori senza indicazioni, siglati con A o B il cui aspetto non differiva nelle dimensioni, forma e colore. Il placebo conteneva olio di semi di girasole, olio di semi di soia e glicerolo.
Dopo aver ottenuto il consenso scritto, ciascun soggetto è stato sottoposto ai test clinico-iconografici e strumentali entro il periodo di ventiquattro ore.
Le valutazioni non invasive cliniche, iconografiche e strumentali sono state realizzate prima di iniziare il trattamento e dopo 20 giorni dal termine del trattamento (la cui durata è stata di 60 giorni). Ai pazienti è stato chiesto di non bere caffè e non fumare per almeno due ore prima delle valutazioni.
Valutazione clinico-iconografica
La valutazione clinico-iconografica ha incluso la registrazione dell’anamnesi fisiologica e patologica prossima e remota del paziente, l’altezza, il peso corporeo, la circonferenza dei fianchi, la calibrometria biomerale e bitrocanterica, la valutazione dell’habitus, l’impedenziometria, la plicometria, l’acqua totale corporea (T.B.W. - Total Body Water), l’acqua intra-cellulare (I.C.W. - Intra Cellular Water), l’acqua extra-cellulare (E.C.W. - Extra Cellular Water), l’indice di massa corporea (B.M.I. - Body Mass Index), la massa grassa (F.M. – Fat Mass), la massa magra (F.F.M. – Fat Free Mass), l’indice armonico di massa corporea (A.B.M.I. - Armonic Body Mass Index). e la valutazione del peso armonico desiderabile.
Valutazione del peso armonico desiderabile secondo il metodo Bertuzzi G.
Si tratta di un metodo induttivo in cui l’induzione consiste in un processo di astrazione che consente di trovare una regola generale attraverso un ragionamento che parte da osservazioni cliniche.
Nelle valutazioni antropometriche l’indice di massa corporea (B.M.I.) rappresenta un importante indice di morbilità che mette in relazione il peso in eccesso con il potenziale rischio di insorgenza di malattie. Esso prevede una scala di valori normali per il sesso femminile che vanno da 19 a 24 e si calcola dividendo il peso per il quadrato dell’altezza. Questo, però, non tiene in alcun conto la morfologia dell’individuo in esame.
Negli anni, molti autori hanno tentato di classificare le diverse strutture antropomorfologiche sulla base dei più svariati criteri fino ad arrivare al 1987 dove Luigi Brian introduce per primo nella sua classificazione il concetto di armonia (Armonici, Disarmonici, Displastici).
Nello studio in esame, in maniera molto schematica, vengono identificati soltanto due tipi di struttura: Habitus ginoide, caratterizzato da un diametro bi-trocanterico superiore al diametro bi-omerale, ed un Habitus androide, caratterizzato da un diametro bi-omerale superiore al diametro bi-trocanterico.
La distribuzione del tessuto adiposo, nelle due strutture, è molto diversa in quanto nell’habitus ginoide il grasso, poco o tanto che sia, tende a localizzarsi a livello dell’addome e delle gambe, mentre nell’habitus androide a livello dell’addome e del tronco.
Introducendo il concetto di armonia morfologica (A.B.M.I. – Armonic Body Mass Index) per ognuna delle due strutture sono stati evidenziati tre gradi e cioè ginoide I, dove la differenza tra i diametri è minima (0,1 – 1,9 cm), ginoide II, dove la differenza è più consistente (2 – 4,9 cm) e ginoide III, in cui la differenza è assai accentuata (> 5 cm); stessa cosa per la struttura androide.
Più accentuato sarà il grado di habitus, ad esempio ginoide III, più netta sarà la distribuzione regionale del grasso.
I coefficienti del A.B.M..I. descritti in Tab. 6, presentano, però, delle variabili, ad esempio, nella ginoide III tra 19 e 19,9.
Quindi per individuare nell’ambito dello stesso grado e tipo di habitus il coefficiente di A.B.M.I. più corretto è stato introdotto il criterio della divina proporzione.
Per trovare la sez. aurea (che rappresenta la divina proporzione) in un segmento dobbiamo far sì che la parte maggiore di tale sezione si trovi in proporzione con l’intero segmento come la sua parte minore si trova in proporzione con la parte maggiore. Quindi, se chiamiamo l’intero segmento AB, la sezione aurea che descrive la divina proporzione di quel segmento si troverà in un punto del segmento AB denominato C, per cui AC:AB = CB: AC.
Se AB è di lunghezza 1, e chiamiamo x la lunghezza del segmento AB, allora la definizione sopra fornita dà luogo alla seguente equazione:
1 - x = x , e cioè 1-x = x2
x 1
che ha due soluzioni per x, (-1-Ö 5)/2 e (Ö5-1)/2.
La prima è negativa, per cui non soddisfa le condizioni del problema. La seconda rappresenta proprio il rapporto di sezione aurea ed è un numero irrazionale corrispondente a circa 0,618.
Il reciproco di x (1/x) viene indicato con Ø e corrisponde a 1+x, cioè circa 1,618. Molto spesso questo rapporto viene indicato come rapporto aureo e viene utilizzato nella costruzione del rettangolo aureo.
Considerando il segmento AB come l’altezza della persona, dovremmo trovare la sua sezione aurea che coincide con l’ombelico, moltiplicando l’altezza per 0,618. Fatta questa operazione, misuriamo la distanza che intercorre tra i piedi e l’ombelico dello stesso individuo: tanto più vicino alla sezione aurea risulterà questa misura, tanto maggiore dovrà essere il coefficiente del A.B.M.I. scelto, in quanto, l’individuo che presenterà tale valore coincidente con la sua sezione aurea risulterà avere perfetta armonia tra tronco e gambe. Viceversa, se dovessimo riscontrare differenze di molti cm. tra la sezione aurea e la misura piedi ombelico, dovremmo scegliere il valore di A.B.M.I. più basso (es: tra 19 e 19,9 si sceglierà 19). Infine per soggetti femminili con età anagrafica superiore a 50 anni che presentano significative variazioni della composizione corporea, spesso dovuta al periodo menopausale e post-menopausale, è stata applicata una maggiorazione di 0,5 per ogni 5 anni di età al coefficiente di A.B.M.I. individuato. Ad esempio, in un soggetto di 55 anni, ginoide II con sezione altezza piedi – ombelico, coincidente con la sezione aurea, aggiungeremo al 20,9 dell’A.B.M.I. il valore 0,5; moltiplicando il coefficiente così ottenuto per l’altezza, otteniamo il peso armonico e desiderabile.
Un peso desiderabile sia da un punto di vista fisiologico che armonico, quindi, dovrà tener conto di un indice armonico di massa corporea (A.B.M.I.) nella norma che, a seconda della struttura della persona, potrà tendere verso il basso o verso l’alto della scala dei valori consentiti (Tab. 6).
Valutazioni strumentali
Le principali tecniche non invasive utilizzate per monitorare alcuni parametri fisici relativi alle condizioni della P.E.F.S. e A.L. sono le seguenti :
- Test chimici del sangue: transferrina satura, transferrina insatura, ferro libero, colesterolo, trigliceridi, acidi grassi non-esterificati, glicemia, azotemia, creatinina, livello di sodio, livello di potassio, cloremia, livelli di calcio nel sangue, TSH, T3 e T4.
- Videocapillaroscopia: densità capillare (De Simone et al., 2001)
- Eco Color-Doppler (Fitzerald et al., 1998)
- Ecografia dei tessuti molli (Rona and Berardesca, 1999).
Videocapillaroscopia con immagini digitali
La videocapillaroscopia è una metodica strumentale che permette di studiare la citoarchitettura e le condizioni emodinamiche del microcircolo vascolare.
E’ stata inclusa come un metodo diagnostico nel protocollo di studio poichè la fisiopatologia della P.E.F.S. comporta segni di stasi circolatoria, vasodilatazione e incremento della permeabilità capillare.
La possibilità di memorizzare le immagini ha consentito di valutare l’evoluzione della malattia nel tempo e l’efficacia della terapia.
Le immagini dei capillari sono state ottenute con una sonda ottica (sistema completo di capillaroscopia Medex Image Manager CAP – PRO VER. 1.0) immersa in olio e una sorgente di luce bianca alogena a fibre ottiche. Il software per le immagini digitali ha fornito una analisi qualitativa che ha permesso il miglioramento dell’immagine. L’analisi quantitativa ha consentito di misurare i valori delle differenti variabili attraverso speciali filtri. I risultati sono stati elaborati con l’analisi della varianza (Anova) con un coefficiente di significatività del 5% (P < 0,05). Le immagini sono state effettuate con una procedura standardizzata: i pazienti sono stati per 15 minuti in posizione distesa di riposo, senza bere né fumare per 1 ora prima del test. La temperatura della stanza era di 20±5°C. Le immagini sono state ottenute dal lato esterno delle cosce, a 20 cm dalla spina iliaca antero-superiore, nel solco sub-gluteale destro. Successivamente, il paziente collocato in posizione supina ventrale è passato per 5 min in posizione ortostatica.
Attraverso la videocapillaroscopia sono state esaminate le seguenti caratteristiche: densità capillare (numero dei capillari verticali per mm2), area capillare (area di campioni di capillari verticali misurata attraverso immagini randomizzate), perimetro capillare (perimetri di campioni di capillari verticali misurati attraverso immagini randomizzate).
La percentuale di “beneficio della densità capillare verticale” è stata valutata con la seguente formula:
Beneficio % = (N0 – Nn) x 100/N0
dove N0= capillari giorno 0, Nn= capillari giorno n; in cui n= 60
Eco-colorDoppler
Nel protocollo di studio è stato utilizzato un Eco-color Doppler SONOSCAPE MOD.SSI 5000 a struttura interamente digitale in grado di produrre immagini diagnostiche ad alta risoluzione.
Con il paziente in posizione ortostatica, sono state ottenute delle immagini e analizzate le seguenti caratteristiche:
- studio della permeabilità, della continenza e della funzione valvolare del sistema venoso superficiale, profondo e delle vene perforanti allo scopo di verificare o escludere la presenza di insufficienza venosa.
I valori delle alterazioni sono stati analizzati statisticamente attraverso il test di Student, con un coefficiente di significatività del 5%.
Ecografia
L’ultrasonografia è usata per lo studio delle caratteristiche morfologiche del tessuto cellulare lasso, la misura della distanza tra la pelle e il fascio muscolare, il percorso dei tralci connettivali e l’eventuale presenza di micro e macronoduli, lo spessore del tessuto adiposo e l’entità della componente edematosa della P.E.F.S.
I test sono stati ottenuti con sistemi ad alta risoluzione (Sigma 330 High Performance, 7,5-12 MHz probe; Kontron Medical, Plaisir Cedex, France). Il punto di riferimento per il test era la regione trocanterica e sottotrocanterica e la regione del terzo mediale inferiore del ginocchio.
RISULTATI
Dopo 60 giorni di trattamento sono state esaminate le 76 pazienti che hanno seguito regolarmente la terapia. I risultati ottenuti con l’applicazione topica del preparato fitoterapico e con il placebo sono riportati in Tab. 7. L’analisi statistica dei risultati è stata condotta mediante il t-test per dati accoppiati.
Nel gruppo A il peso e l’indice di massa grassa (FAT) sono diminuiti in modo significativo, sebbene le pazienti abbiano dichiarato di non aver modificato il loro abituale stile di vita. Questi risultati potrebbero essere la conseguenza del miglioramento della funzione microvascolare e dell’attività purificante e regolarizzante della matrice interstiziale che causa una maggiore fluidità della membrana cellulare, con conseguente incremento del metabolismo cellulare (Broccali et al., 2002; Brambilla et al., 1996). Anhe la circonferenza dei fianchi e la calibrometria bitrocanterica sono state significativamente ridotte nel gruppo A.
La riduzione della circonferenza dei fianchi riportata da tutti le pazienti trattate con i prodotti attivi è particolarmente interessante. La riduzione bilanciata di tutte le circonferenza potrebbe essere correlata con la riduzione della stasi linfatica locale dovuta al miglioramento dell’intera struttura mesenchimale piuttosto che al diretto effetto sulla parete dei vasi ( azione tonica flebo-linfotrofica).
Non sono stati riportati miglioramenti significativi dal gruppo di pazienti trattati con il placebo.
Videocapillaroscopia
La valutazione con la videocapillaroscopia è stata basata sull’analisi di una media di 10 immagini per sessione, con una media di 30 immagini per paziente ed un totale di circa 1000 immagini selezionate per lo studio. E’ stato evidenziato un marcato incremento della densità capillare verticale (un beneficio del 43±5% nel periodo da 0 a 60 giorni) nel gruppo che ha ricevuto il trattamento attivo (Tab. 7). Da tale incremento è prevedibile una maggiore perfusione a livello della papilla dermale in quanto esso comporta rilevanti miglioramenti nella circolazione del tessuto grasso come mostrato dalle analisi della relazione angio-architetturale e funzionale tra il plesso sub-papillare e sub-dermico (quest’ultimo è la sorgente di irrigazione del tessuto grasso). E’ importante rimarcare che la densità capillare verticale è incrementata quanto più lunga è stata la durata del trattamento, e che non sono state evidenziate micro-emorragie dopo 60 giorni di trattamento. Importanti modificazioni della morfo-architettura (area, diametro e perimetro dei capillari verticali) non sono stati osservati nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento attivo da 0 a 60 giorni. E’ possibile che tali modificazioni possano verificarsi solo con trattamenti di maggiore durata.
Ecografia
L’ultrasonografia delle sindromi da P.E.F.S. e A.L. tipicamente mostra piccoli e sottili setti iperecogenici del connettivo i quali sono morfologicamente alterati e disarmonici. Nelle pazienti del gruppo A, che ha ricevuto il trattamento con i principi attivi, l’orientamento mostra il recupero di ipoecogenicità normale associata con un migliorato bilancio e con la tendenza ad un arrangiamento parallelo ed orizzontale, indicando il recupero dell’attività metabolica e della fluidità del microcircolo. I risultati mostrano anche una significante riduzione dello spessore subcutaneo con la tendenza a equilibrare i setti del connettivo, dimostrando così una riduzione del lipoedema localizzato. Significativa è stata una riduzione del tessuto adiposo a livello trocanterico e sottotrocanterico (Tab. 7).
Eco – color Doppler
Il test era eseguito usando il Color flow Doppler imaging ad alta risoluzione (Sigma 330 High Performance; Kontron Medical) a valutare le variazioni safenofemorali misurate a monte alle valvole preterminali in posizione clinostatica e ortostatica. I valori medi sono riportati nella Tab. 7. Nessuna delle pazienti presentava patologie venose, come richiesto dai criteri di inclusione; conseguentemente i dati osservati prima e dopo il trattamento non sono significativi, né per il prodotto attivo né per il placebo.
Analisi del sangue
Non sono state rilevate variazioni significative, confermando il buon livello di tollerabilità dei prodotti usati.
Valutazioni soggettive
L’analisi dei risultati ha mostrato miglioramenti soggettivi in 46 di 50 pazienti del gruppo A (92%) e in quattro di 26 pazienti nel gruppo B (15,4 %). Tutte le 76 pazienti sulle quali è stato condotto lo studio hanno ritenuto gli shorts e la formulazione oleosa erano di facile uso. Alcune donne hanno riferito di avere ottenuto una sensazione di alleggerimento delle gambe, un effetto di levigatura sella pelle e un grande piacere per l’aroma emanato dal preparato fitoterapico. Secondo alcune donne gli shorts generavano calore e molte pazienti trovavano gradevole questa sensazione, talvolta, ritenuta confortevole. Alla conclusione di questo studio alcune pazienti hanno deciso di continuare ad usare l’olio anti-P.E.F.S. e gli shorts su una base regolare.
DISCUSSIONI
I risultati delle analisi cliniche e strumentali di questo esperimento hanno mostrato l’efficacia della formulazione fitoterapica testata nel trattamento della P.E.F.S. e A.L., quando comparata con il placebo.
I dati strumentali hanno mostrato un generale miglioramento di tutti i parametri indagati e un miglioramento di tutti i segni clinici associati alla P.E.F.S. (edema delle gambe, pesantezza, dolore e aspetto a buccia di arancia) e A.L. nelle pazienti che hanno ricevuto il prodotto attivo.
La perdita di peso, associata con la diminuzione statisticamente significativa dell’indice di massa grassa (FMI), potrebbe indicare che la perdita di peso ha riguardato principalmente la massa grassa.
La riduzione bilanciata di tutte le circonferenze potrebbe essere correlata con l’efficacia degli ingredienti attivi sul metabolismo adiposo e sull’attività del sistema linfatico, che induce un decremento della stasi linfatica locale.
La combinazione degli ingredienti attivi del preparato fitoterapico, sotto elencati, con le loro diverse modalità di azione potrebbe spiegare i risultati ottenuti:
Olio di vinaccioli (Vitis vinifera L.) – Gli ingredienti attivi sono composti chiamati proantrocianidine oligometriche (OPCs = oligometric proanthrocyanidins), conosciute anche come oligomeri procianidolici (PCOs = procyanidolic oligomers), responsabili dei suoi effetti farmacologici. Questi composti appartengono alla famiglia di bioflavonoidi. Contiene leucoantocianina, un potente antiossidante (attivo a concentrazioni 50 volte inferiori rispetto alla vitamina E) caratterizzato da buona biodisponibilità nell’ applicazione topica e trofismo verso tessuti ricchi in glicosaminoglicani. L’olio di vinaccioli, grazie all’attività antiossidante, esercita l’inibizione di diversi enzimi proteolitici (collagenasi, elastasi, ialunoridasi e beta glucoronidasi), che sono coinvolti nella degradazione di componenti strutturali del tessuto vascolare e della pelle. Per i suoi effetti vascolari è usato nel trattamento e nella prevenzione di disordini vascolari e circolatori includenti l’insufficienza venosa, le vene varicose, la sclerosi, i disturbi vascolari periferici e il linfedema (Merillon et al., 1997; Lininger et al., 1998; Albergati et al., 2000; Christie et al., 2001).
Olio di enotera (Oenothera biennis L.) – I principi attivi sono rappresentati dagli acidi grassi polinsaturi, contenuti nell’olio di semi neri racchiusi nel frutto; in particolare l’acido cis-gamma linoleico (8-9%) precursore di sostanze attive come le prostaglandine E1 (De Paepe et al., 2001).
Olio di borragine (Borago officinalis L.) - Rappresenta una ricca sorgente di acido gamma linoleico (GLA; 18:3 omega 6). GLA è un acido grasso polinsaturo (PUFA) essenziale omega 6 ed è fornito attraverso l’alimentazione in quanto non può essere prodotto dal corpo (Horrobin, 1992). GLA è molto importante per la salute della pelle, aiutandola a conservare i suoi muscoli e la sua elasticità, la protegge da danni e infezioni e regola la temperatura corporea e la perdita di acqua (Horrobin, 1993).
Estratto di Melilotus officinalis (L.) Pallas –<SPAN style="FONT-FAMILY: 'Times Ne